A Castelnuovo al Volturno, l’ultima domenica di Carnevale, prende vita un rito ancestrale: Gl’Cierv, l’Uomo Cervo.

Al calar del sole, la piazza del borgo, incorniciata dai monti delle Mainarde, si trasforma in un suggestivo teatro all’aperto.

Questa pantomima collettiva, dalle origini antichissime e incerte, affonda le sue radici in riti pagani legati al ciclo delle stagioni. Il Cervo, figura centrale, incarna la forza vitale della natura e il suo eterno rinnovarsi, in un’alternanza di morte e rinascita. Attorno a lui si muovono il Martino, il Cacciatore, la Cerva e altri personaggi simbolici, in una rappresentazione che unisce sacro e selvaggio, razionale e istintivo.

Più che una semplice rievocazione, Gl’Cierv è un atto di appartenenza e identità. Ogni anno coinvolge l’intera comunità, rinnovando un legame profondo con il territorio e offrendo un’occasione di riflessione sul rapporto tra uomo e natura.